Tutti coloro che si avvicinano alla pratica della Magia, prima o poi, incontrano frasi e parole magiche, invocazioni in lingue antiche incomprensibili, “nomi barbari” e altre cose di questo genere che affascinano chi le legge proprio per la loro natura esotica e apparentemente misteriosa. Alcuni autori moderni, poi, hanno addirittura pubblicato intere collane di libri contenenti liste interminabili di parole magiche adatte a qualsiasi scopo o situazione.
Fornire al lettore una frase “rituale” per qualsiasi obiettivo o bisogno però, a mio modesto parere, è fuorviante oltre che inutile. Il metodo attraverso cui molte di queste formule vengono composte non è un segreto, né è qualcosa di particolarmente difficile da realizzare da soli. Appropriarsi del metodo significa imparare una semplice tecnica e poterla poi applicare, di volta in volta, ad ogni situazione della propria vita, mentre affidarsi a un elenco preconfezionato di “incantesimi” significa dover sempre cercare quello giusto a seconda delle condizioni in cui ci troviamo.
Lasciando perdere ulteriori polemiche sull’evidente vantaggio, a livello di “marketing”, di dare un pesce a chi è affamato invece di insegnargli a pescare, ho pensato che fosse utile ai lettori di questo blog comprendere la logica che sta dietro all’operazione, in modo da fornire ogni elemento per rendervi indipendenti e capaci di redarre un vostro “libro di parole magiche” personale.
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