Il Rituale della Rosa-Croce – Il Lamen

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Nota: questo articolo è parte di una serie. Se non l’avete già fatto, vi consiglio di andare a leggere la Prima Parte e la Seconda Parte.

Nell’Ordine Ermetico della Golden Dawn, il simbolo della Rosa e della Croce era molto importante (essendo l’ordine stesso derivato dalla Massoneria inglese ed essendo stato fortemente influenzato dal Rosicrucianesimo). Inoltre, la Croce Dorata con la Rosa Rossa era il simbolo del “Secondo Ordine”, cioè la cerchia interna degli Iniziati.

I Maghi della GD hanno creato un Lamen (un simbolo di autorità, protezione e potere) che tenevano sul petto durante tutti i rituali più importanti. Tale Lamen contiene simboli che fanno riferimento agli Elementi, ai Pianeti, ai segni zodiacali, alle lettere dell’alfabeto ebraico, ai principi alchemici ed ermetici, alle proprietà del Pentagramma e dell’Esagramma, alle dieci Sephirot dell’Albero della Vita e alla formula dell’INRI. Secondo Israel Regardie, la Rosa-Croce è il simbolo supremo (anzi, la Chiave dei Simboli e dei Rituali – lo strumento che serve a comprendere appieno il vero significato di tutto il lavoro fatto all’interno dell’Ordine) che riconcilia concetti apparentemente contraddittori e mette in comunicazione l’Umano con il Divino, aiutando il contatto con il Genio Superiore (o Sacro Angelo Custode). Andrebbe realizzato personalmente e poi tenuto sul Chakra del Cuore durante tutte le operazioni.

Lamen 01

Il Lamen rappresenta l’unione del Maschile e del Femminile e contiene tutti i colori della “Scala Regale”. Al centro troviamo una Rosa-Croce semplificata, dorata con una rosa a cinque petali scarlatta e quattro “raggi” verdi che partono dal centro. La Croce dorata rappresenta il Sole nel suo viaggio attraverso la Ruota dell’Anno e il Macrocosmo, mentre la Rosa (con cinque petali che richiamano i cinque Elementi) rappresenta il Microcosmo. I raggi verdi sono la luce del sole che porta la vegetazione e la vita sulla Terra, che altrimenti sarebbe spoglia e morta. La Croce, ovviamente, rappresenta anche il sacrificio necessario per chiunque voglia addentrarsi nel percorso sacro dei Misteri.

Lamen 02

I petali della Rosa colorata che si trova attorno alla Croce centrale rappresentano i 22 Percorsi dell’Albero della Vita e le 22 lettere dell’alfabeto ebraico (nonché i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi). Questa figura viene spesso chiamata “Rosa Ermetica”. Come per quanto riguarda il resto del Lamen, anche questi petali sono colorati secondo la “Scala Regale”, con le lettere ebraiche scritte con il relativo colore complementare.
L’anello esterno è composto di 12 petali (e lettere) che rappresentano lo Zodiaco. Si parte dal petalo centrale in alto, che rappresenta l’Ariete, e si va in senso antiorario fino ai Pesci (con la Bilancia rappresentata dal petalo inferiore centrale). Nello stesso ordine (da Ariete a Pesci) le lettere ebraiche associate in questo anello sono Heh, Vau, Zayin, Chet, Tet, Yod, Lamed, Nun, Samech, Ayin, Tsade e Qoph.

Il secondo anello, composto da sette petali, segue sempre la direzione antioraria e rappresenta i sette pianeti dell’Astrologia classica (che ritroviamo anche nell’Esagramma in basso). Le lettere associate a questi petali sono le “Sette Lettere Doppie” dell’alfabeto ebraico: Peh, Resh, Beth, Dalet, Gimel, Kaph e Tau.

Infine, il terzo anello (quello più interno) ha tre petali e tre lettere (le cosiddette “Lettere Madri”), cioè Shin, Mem e Aleph. Shin rappresenta l’Elemento Fuoco, Mem l’Elemento Acqua e Aleph l’Elemento Aria (l’Elemento Terra non è incluso in questa rappresentazione). Notare che la lettera Aleph (Aria) è direttamente sotto il braccio della Croce esterna legato allo stesso elemento, mentre le lettere relative al Fuoco e all’Acqua sono in posizione opposta rispetto ai rispettivi bracci elementali esterni.
Tutta questa parte (e in particolar modo la piccola Croce al centro) rappresenta il Microcosmo all’interno del Macrocosmo, un tema che ritorna in modo “frattale” in tutti gli elementi del Lamen. Anche nella Thelema esiste un simbolo molto simile e cioè l’Esagramma Unicursale che ha al centro una Rosa a cinque petali.

L'Esagramma Unicursale della Thelema

L’Esagramma Unicursale della Thelema

Le braccia rappresentano i quattro Elementi e sono colorate di conseguenza. Il braccio superiore è l’Aria (giallo), quello a sinistra è il Fuoco (rosso), quello a destra l’Acqua (blu) e quello inferiore rappresenta lo Spirito sopra la Materia (lo vedremo tra poco). Noterete come gli Elementi non siano disposti secondo le classiche posizioni del Cerchio (come nel Rituale Minore del Pentagramma: altrimenti la Terra dovrebbe essere opposta al Fuoco e l’Acqua opposta all’Aria). La disposizione del Lamen, invece, segue quella del Rituale dell’Esagramma (e delle Sephirot dell’Albero della Vita): in alto c’è l’Aria associata al giallo e a Tipheret, a sinistra il Fuoco associato al rosso e a Gevurah, a destra l’Acqua associata al blu e a Chesed e infine, in basso, la Terra associata a Malkuth.
Il centro della Croce rappresenta Tipheret, la Sephira del Sole che si trova al centro dell’Albero della Vita, mentre i “raggi” esterni della Rosa sono bianchi, a simboleggiare la purezza di Kether, la Sephira superiore, la luce di Kether che viene riflessa e diffusa da Tipheret.

Nei “coni” più grandi sono presenti le lettere che formano la parola INRI (l’acronimo sacro del Cristianesimo che è l’abbreviazione di “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum” – Gesù il Nazareno Re degli Ebrei). Tali lettere sono scritte in ordine da sinistra a destra e dall’alto in basso. Sopra tali lettere ci sono simboli astrologici che rimandano al ciclo di morte e resurrezione e al Rituale Minore dell’Esagramma (Il Segno della Vergine/Iside, il Segno dello Scorpione/Apophis, e il Sole /Osiride, quindi di nuovo la Vergine). Nei “coni” più piccoli laterali, invece, ci sono delle lettere che formano altre parole sacre associate all’Esagramma. Partendo dalla “I” iniziale di INRI e andando in senso orario, se prendiamo le lettere dei raggi di sinistra possiamo leggere “LVXX” (“Lux”, cioè “luce”), mentre se prendiamo quelle a destra leggiamo IA(I)O (“IAO”, la contrazione di Iside, Apophis, Osiride – nascita, morte, resurrezione, nonché una parola magica antichissima e molto importante in tutte le correnti gnostiche). Da notare anche che alcuni testi di occultismo del diciannovesimo secolo riportano una spiegazione differente (ed esoterica) per l’acronimo INRI: “Iamin, Nour, Ruach, Iebeschal”, quattro parole ebraiche che potremmo tradurre con “acqua, fuoco, vento e terra” (tale interpretazione è presente, ad esempio, nel libro sulla Massoneria di Marcello Reghellini de Schio del 1825). Anche le lettere del Tetragrammaton (Yod-He-Vaw-He) sono state legate ai quattro Elementi in modo analogo nella tradizione Ermetica.

Lamen 03

Il braccio superiore, che rappresenta l’Aria, è colorato con il giallo normalmente associato a questo Elemento, con il pentagramma e gli altri simboli interni dipinti con il colore complementare sulla “Scala Regale”. I Pentagrammi hanno attorno i simboli degli Elementi (e talvolta possiamo trovare versioni del Lamen che utilizzano il Cerchio per lo Spirito e i classici simboli triangolari per gli altri). Tuttavia, in questa versione vediamo una ruota per lo Spirito, il simbolo astrologico del Toro che rappresenta la Terra, il simbolo del Leone per il Fuoco, la testa dell’aquila che rappresenta l’Acqua (e non l’Aria, come si potrebbe pensare) e il simbolo dell’Acquario che rappresenta l’Aria.
Nelle “anse” all’estremità dei bracci sono presenti i tre simboli alchemici primari (Mercurio per l’Aria, Zolfo per il Fuoco e Sale per l’Acqua). Tali simboli sono disposti diversamente a seconda dell’Elemento che “formano” su un particolare braccio esterno della Croce. Per quanto riguarda l’Aria, abbiamo Mercurio al centro (l’Elemento dominante), lo Zolfo a sinistra (la direzione del braccio del Fuoco) e il Sale a destra (la direzione del braccio dell’Acqua).

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Il braccio esterno rosso a sinistra rappresenta l’Elemento Fuoco e quindi, al centro, ha lo Zolfo, il Mercurio a destra (la direzione del braccio centrale giallo dell’Aria) e il Sale a sinistra (verso il braccio dell’Acqua).

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Allo stesso modo, il braccio esterno blu a destra rappresenta l’Acqua e quindi, al centro, ha il Sale mentre ha a sinistra lo Zolfo (verso il braccio del fuoco, più distante) e a destra il Mercurio (verso il braccio dell’Aria).

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Veniamo dunque al braccio inferiore, che è diviso in due parti. La parte superiore, in bianco, rappresenta l’Elemento dello Spirito o Etere. Al suo interno vediamo un Esagramma (che rappesenta il Macrocosmo), contrapposto agli altri quattro Pentagrammi Elementali. Al centro dell’Esagramma c’è il simbolo astrologico del Sole e attorno gli altri simboli dei Pianeti dell’Astrologia classica. La loro disposizione (come ormai penso possiate ben immaginare) non è assolutamente casuale ma, ancora una volta, basata sulle associazioni dell’Albero della Vita delle Sephirot e sul Rituale Minore dell’Esagramma, come si può notare nell’immagine sottostante.

Esagramma Planetario

Ogni segno zodiacale, in realtà, è il “segnaposto” di una Sephira specifica. Il Sole rappresenta Tipheret, Marte rappresenta Gevurah, Mercurio rappresenta Hod, la Luna Yesod, Venere Netzach, Giove Chesed e Saturno Da’at, la “pseudo-Sephira” che riunisce le proprietà delle tre Sfere superiori. L’Esagramma, inoltre, contiene implicitamente in sé i classici simboli triangolari legati ai quattro Elementi.

sephirot_esagramma

La parte inferiore, simile a quella degli altri bracci elementali, rappresenta la Terra. I simboli alchemici sono posti in opposizione a quelli dell’Aria, con il Mercurio al centro, il Sale a sinistra e lo Zolfo a destra. A simboleggiare ulteriormente la natura “frattale” di questo Lamen e la connessione tra macrocosmo e microcosmo, il braccio è colorato con quattro tonalità che ricordano quelle degli altri bracci esterni ma meno “nette” e più tenui, come a rappresentare il velo attraverso cui gli Elementi si manifestano sul piano materiale e la distinzione tra la materializzazione fisica dell’Elemento e la purezza del principio: citrino al posto del giallo per l’Aria, oliva al posto del blu per l’Acqua, ruggine al posto del rosso per il Fuoco e, infine, il nero per la Terra.

Questo Lamen può essere utilizzato in molti modi. Quello più classico, come abbiamo detto, è in quanto talismano che conferisce potere, protezione e autorità, portato al collo come pendente durante le operazioni magiche. Ma vista la sua natura simbolica che mostra un’autentica mappa spirituale dell’universo, si può usare anche per fare rapidamente associazioni tra metalli, sephirot, energie dei Pianeti o dei Segni Zodiacali, colori, lettere dell’alfabeto ebraico, sentieri tra le Sfere o Tarocchi, e via di questo passo.
Inoltre, la Rosa Ermetica può essere utilizzata per la creazione di Sigilli adatti all’evocazione di Spiriti (ad esempio, nel caso di entità angeliche). Si prende il nome dell’Entità e lo si “traduce” (o si controlla la grafia originaria). In genere si parte dalla prima lettera tracciando una linea retta fino alla seconda, e via di questo passo: l’iniziale viene indicata da un pallino mentre la lettera finale da un breve tratto perpendicolare (qui sotto, a titolo di esempio, potete vedere il sigillo di Raphael basato sul metodo della Rosa Ermetica).

Sigillo Raphael

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Come sempre, vi ringrazio di essere passati di qui e per l’attenzione che continuate a dimostrare nei confronti del blog e delle mie altre iniziative online. Colgo anche l’occasione per augurarvi un buon Halloween e un buon Sabbath di Samhain!
A presto e buon lavoro!

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